30 settembre 2011

Gli scettici del CICAP indagano sulla faccia nascosta di Torre Bert

Pochi giorni fa stavo compulsando il blog di inchiesta del CICAP, il partito degli scettici italiani, Queryonline, per farmi un'idea sul quanto mai controverso reattore a fusione fredda Rossi-Focardi. Ma il solito, informatissimo Chris Diemoz (che deve aver scoperto un metodo scientifico infallibile per rinunciare al sonno), mi riporta sulle pagine di Queryonline per leggere di altri due personaggi, questa volta al centro di una storia profondamente intrecciata con quella dell'hobby della radiofonia. Una storia di cui mi sono occupato più volte ma che anche a mezzo secolo di distanza non smette di farmi riflettere non tanto sul fascino del sunnominato hobby bensì sui ben più profondi concetti di verità e dimostrazione.
Con l'indagine di Luca Boschini (tra l'altro uno degli esperti dello splendido sito divulgativo Vialattea) intitolata "Un OOPArt (quasi) autentico", il CICAP ritorna sul caso dei fratelli torinesi Judica-Cordiglia e delle loro intercettazioni spaziali negli anni intorno alla prima fase di sperimentazione orbitale inaugurata con lo Sputnik. Nei primi anni 60, dalla loro postazione di ricezione sulle colline torinesi, a Torre Bert, Achille e Gian Battista Judica-Cordiglia ebbero un notevole successo mediatico con il racconto delle loro attività di radioamatori sintonizzati, con mezzi più o meno sofisticati, sulle frequenze utilizzate dalle sonde orbitali sovietiche e americane. Due loro annunci suscitarono però molte polemiche. Il primo e più clamoroso era l'ipotesi - ricavata dal presunto ascolto di messaggi dallo spazio - relativa alla morte di numerosi cosmonauti russi protagonisti di voli orbitali sperimentali falliti. Questa ipotesi, per quanto suggestiva e angosciante, fu ufficialmente smentita dai sovietici e ricevette critiche estremamente fondate dagli esperti di allora, in particolare da Sven Grahn, uno svedese appassionato di monitoraggio spaziale.
L'altro annuncio fu una altrettanto presunta ricezione di immagini della superficie lunare trasmesse dalla sonda Luna 4, la missione russa che nel 1963 dopo Luna 3 (1959) avrebbe dovuto orbitare intorno al nostro satellite naturale. Questa seconda affermazione, avvenuta in presenza della stampa dell'epoca, costò a uno dei due - l'unico ad averla peraltro - la licenza radioamatoriale con l'accusa di falso. Come venne infatti successivamente stabilito a bordo di Luna 4 non c'erano le rudimentali attrezzature di ripresa televisiva che da Luna 3 avevano trasmesso davvero le prime immagini della faccia nascosta del satellite. I fratelli si erano preparati per monitorare il nuovo lancio dopo il clamore suscitato quattro anni prima da quelle straordinarie osservazioni, comunicate solo a missione terminata. Ma come sembrano stabilire senza possibilità di smentita le controinchieste svolte dall'Associazione dei radioamatori italiana all'epoca fino a quella attualissima di Queryonline, dopo aver coinvolto i giornalisti i due Judica-Cordiglia si erano per così dire cautelati in modo da poter dar loro in pasto delle immagini anche qualora la ricezione non fosse andata a buon fine. Peccato che non avrebbero mai potuto andare a buon fine: la sonda non trasmise alcuna immagine visto che non era neppure attrezzata per farlo. A mezzo secolo di distanza non credo sia possibile fare più di quanto leccellente lavoro di Boschini ha stabilito.
I Cordiglia hanno chiaramente hanno captato, come allora fecero molti altri dilettanti, molte voci dallo spazio. I vecchi radioappassionati sanno quanto fosse facile ascoltare mezzo secolo fa le frequenze utilizzate dalle prime sonde, quando interferenze e rumori elettrici erano minimi. E' probabile che le loro illazioni sulla morte di una dozzina di astronauti siano più verosimili che veritiere e le "prove" fornite in anni recenti con la pubblicazione di due volumi per Minerva Medica (l'esaurito Dossier Sputnik e il successivo "Banditi dello spazio - Dossier Sputnik 2") mi sono personalmente sembrate - almeno su Dossier Sputnik, l'unico che abbia letto - troppo labili e autoreferenziali per essere convincenti. Gli unici che possano a distanza di tanto tempo chiarire tutta la questione, presentando prove davvero solide o smentendo quella parte di interpretazioni apparse ad altri a dir poco forzate, sono i due fratelli. Ma non penso che desiderino farlo, anche se questo contribuirebbe a togliere alcune macchie sensazionalistiche a una storia di grande passione tecnica, radiofonica, giornalistica, piena di straordinari risultati.

Mixcloud, i migliori podcast e i programmi radiofonici. In "cloudcasting"

Proseguono le iniziative mirate a creare un positivo cortocircuito tra l'incredibile mole di materiali sonori di pregio distribuiti attraverso Internet e gli ascoltatori che troppo spesso, forse, restano solo potenziali. Ho parlato recentemente di Audiopress e prima ancora di Mixcloud, una piattaforma britannica che ha inaugurato il concetto di cloudcasting creando un sistema di condivisione e accesso (basato sul modello dei micropost di Twitter) che funziona come una specie di guida ragionata a trasmissioni radiofoniche, podcast tematici, compilation e playlist.
In questo Mixcloud si distingue da altri servizi che magari privilegiano la singola canzone o al massimo il singolo album. Con questo strumento si ascoltano interi programmi.
Recentemente Mixcloud, che in questi giorni festeggia il suo secondo compleanno (lancio nel 2009 dopo la fondazione da parte di quattro amici della Cambridge University uniti dalla passione per la radio), ha aggiornato le sue applicazioni per iPhone e per Facebook, creando una interfaccia molto efficace per ascoltare (e suggerire, sullo stesso Mixcloud e sui social network) contenuti audio di alta qualità. Rigorosamente in modalità streaming.
All'apertura dell'applicazione la videata si presenta con quattro semplici icone per la scelta dei programmi più ascoltati dalla community Mixcloud e dei propri preferiti, o per l'accesso alle categorie del catalogo dei brani. In quest'ultimo si possono trovare contenuti musicali o talk, in genere podcast originali o da trasmissioni radiofoniche. Le estensioni social, che per esempio visualizzano su Facebook la lista dei programmi ascoltati, o che sul sito di Mixcloud consentono di seguire e essere seguiti, amplificano le chances di conoscere contenuti nuovi. Questa originale formula di Web radio si sostiene anche con gli accordi diretti con chi i contenuti li produce e può servirsi della piattaforma per estendere il proprio "reach".

29 settembre 2011

Talk Radio 702, lo sfogo in diretta di Mark spiazza il Sud Africa

La stazione di Johannesburg dove lavorava l'ha immediatamente licenziato, ma per Mark Esterhuysen, giovane annunciatore radiofonico, si moltiplicano in queste ore i tweet di apprezzamento e solidarietà. Stufo di un trattamento economico e sindacale evidentemente inferiore alle aspettative, Mark si è presentato al microfono della trasmissione notturna Eye Witness News - in onda su Talk Radio 702 - puntualmente, all'una del mattino. Ma invece di leggere il notiziario ha preso fiato e mandato affanculo buona parte della civiltà occidentale con i suoi macroscopici difetti, pronunciando per tredici volte l'impronunciabile F-word. "Fottiti qui, fottiti là", tanto per parafrasare Dario Fo.
Regista e addetta al filtro telefonico che lo affiancavano in redazione, superato il primo sbigottimento lo hanno bloccato (non prima che Mark riuscisse a comunicare l'indirizzo del suo blog) e mandato in onda la sigla, ma a quel punto era già tardi. La tirata di Mark è ovviamente finita su You Tube:



Ecco una delle tante trascrizioni pubblicate dai fedelissimi che hanno seguito con entusiasmo il pronunciamento (lascio gli asterischi sennò questo post finisce nei filtri anti-porno di Blogger): "‘Good morning, I’m Mark Esterhuysen. F*** racism. F*** the pigs who killed Andries Tatane. F*** the AWB. F*** racism. We are all wild animals meant to live free. F*** capitalism. F*** fascism. F*** this f***ing wage slavery graveyard shit. F*** domestication. F*** Malema. F*** the state. F*** the perpetual economic growth on a finite planet. This is the only f***ing planet we have. If you don’t agree with me please see my blog. Peace, love, respect, anarchy. Follow me on Twitter. Mark Esterhuysen. You can see me on Facebook as well. Mark Esterhuysen" Particolarmente significativo è il vaffanculo ai "maiali che hanno assassinato Andries Tatane", un insegnante 33enne ucciso - secondo gli attivisti - da un gruppo di poliziotti nel corso di una manifestazione di protesta nella località sudafrica di Ficksburgh.
Sul blog Mark ha scritto di non sentirsi affatto pentito. In amore e guerra tutto è concesso, aggiunge concludendo poi con un auspicio di pace, amore, anarchia, rispetto, liberazione rivoluzione. Il messaggio non è piaciuto per niente ai proprietari di 702 (il nome è ancora legato alla frequenza delle onde medie su cui la stazione trasmetteva prima del passaggio all'FM) ma non si può negare una certa autoironia nello spot che poche ore dopo il fattaccio ha trasformato la sequela di fuck in un jingle promozionale. «Chi pensava che nessun annunciatore di Eye Witness avrebbe mai più pronunciato una F-word si sbagliava: le nostre notizie sono fast, fact finding...» e giù con una sfilza di sostantivi e aggettivi con la F come iniziale.
Il sospetto che questa clamorosa "lettera di dimissioni" serva soltanto a farsi un mucchio di pubblicità c'è, ma chi l'ha voluta davvero?

A Torino si è discusso di Internet come piattaforma mediatica

Si chiude oggi al Politecnico di Torino il convegno NEM, Networked and Electronic Media, Summit 2011, una platea di discussone sul futuro di Internet come piattaforma di distribuzione mediatica. Pur essendo molto focalizzata sulle problematiche di distribuzione di contenuti video, la serie di incontri mi sembra di altissimo livello e mi spiace non aver potuto pianificare la mia partecipazione. Purtroppo ho avuto notizia dell'evento solo ieri, tramite il comunicato STMicro/Fraunhofer sul primo ricevitore software adattativo per il video streaming 3D. Tra i titoli che mi hanno incuriosito nel programma c'è anche "Efficient OFDM-based WLAN-Multicast with Feedback Aggregation and Power Control", Jochen Miroll, Zhao Li, Thorsten Herfet (Intel VCI and Telecommunications Lab, Saarland University), perché le tecniche di multicasting potrebbero essere, se correttamente implementate, un modo per accelerare l'adozione di meccanismi di distribuzione analoghi al broadcast ma in ambito IP. Anche "Personalised Newscasts And Social Networks: A Flexible Integration Model", Luca Vignaroli, Fulvio Negro (RAI), Fabio Cattaneo (Polymedia), Peter Altendorf, Matthias Elser (Institut für Rundfunktechnik GmbH) sembra stimolante. Spero che in qualche modo verranno condivisi i contenuti proposti.

La STMicroelectronics e il Fraunhofer Heinrich Hertz Institute dimostrano il primo ricevitore software adattativo al mondo basato su standard per video streaming 3D

Un software che garantisce flussi video senza interruzioni e una visione ottimale attraverso qualunque tipo di dispositivo connesso

Torino - La STMicroelectronics, leader globale nei semiconduttori con clienti in tutti i settori applicativi dell’elettronica, e il Fraunhofer Heinrich Hertz Institute (HHI), un istituto di ricerca leader nei sistemi di comunicazione, nei servizi e media digitali, hanno presentato oggi il primo ricevitore video 3D dell'industria basato sul nuovo standard MPEG-DASH per streaming HTTP dinamico e adattativo. Il prototipo completamente funzionante, sviluppato nell'ambito del progetto COAST (Content Aware Searching and Streaming) finanziato dall'Unione Europea, viene dimostrato al Networked and Electronic Media (NEM) Summit di Torino, dal 27 al 29 settembre 2011.
Lo streaming HTTP permette di erogare flussi video ad alta qualità, utilizzando connessioni IP, su terminali mobili, decoder digitali (set-top box) e televisori connessi in rete. Pubblicato recentemente dai gruppi 3GPP e MPEG, lo standard Dynamic Adaptive Streaming over HTTP (DASH) ha l'obiettivo di semplificare l'implementazione di servizi di steraming video a banda larga sfruttando diverse infrastrutture di rete e differenti dispositivi finali di visualizzazione, e si propone di sostituire la moltitudine di protocolli proprietari per lo streaming HTTP con un'unica soluzione aperta e standardizzata. DASH definisce formati per la preparazione di contenuti e gli strumenti per adattare i contenuti in modo rapido ed efficiente. Supporta i cosiddetti “trick mode”, audio e sottotitoli multi-lingua, la possibilità di inserire annunci pubblicitari e diverse tecnologie per la gestione dei diritti digitali per la protezione dei contenuti. Inoltre può funzionare con le tecnologie standard di caching e web-server.
Il video ricevitore software ST-HHI basato su DASH utilizza algoritmi sofisticati per garantire una erogazione di flussi video senza interruzioni e una visione ottimale grazie alla selezione automatica del bitrate, della risoluzione video e del formato in base alle effettive condizione della rete, alle caratteristiche del dispositivo di visualizzazione e alle preferenze dell'utente. Le variazioni della banda disponibile sono compensate da una variazione automatica del bitrate mentre il formato video viene selezionato automaticamente in base al terminale, in modo che l’utente possa visualizzare lo stesso contenuto 3D anche su dispositivi con schermo 2D standard.
In mostra al 2011 NEM Summit, l’ambiente streaming adattativo 3D ST-HHI comprende un video server, un PC collegato a un monitor 3D, e un “thin client” (terminale a basso costo) con display 2D. Il contenuto video 3D viene generato ed erogato su rete IP da un server remoto verso entrambi i terminali, e l'identico flusso video 3D viene adattato automaticamente per la visualizzazione 2D sul “thin client”. Il prototipo implementa la tecnologia DASH in GStreamer, un diffuso ambiente multimediale per PC e piattaforme embedded, che supporta svariati formati media e protocolli di streaming.
Amedeo Zuccaro, Direttore, R&S Sistemi di Sicurezza e Multimediali, Gruppo Advanced System Technolgy (AST) della ST, ha commentato: “DASH permette di erogare flussi video in modo semplice ed efficiente – sia on-demand che in diretta - utilizzando l'attuale infrastruttura Internet e verso qualunque dispositivo connesso, senza alcuna particolare precauzione. Grazie alla collaborazione con HHI, siamo il primo produttore di silicio in grado di supportare in modo nativo lo streaming video adattativo basato sullo standard DASH integrato nei nostri dispositivi.”
Il dr. ing. Thomas Schierl, repsonsabile del Gruppo Comunicazioni Multimediali del Fraunhofer HHI ha commentato: “La tecnologia video 3D non è più ormai solo una curiosità da laboratorio destinata a nicchie di mercato, ma è disponibile a tutti. Siamo felici di collaborare con la ST per preparare la prossima generazione di dispositivi in grado di offrire contenuti video stereoscopici e multiview”

Networked and Electronic Media (NEM) è un'iniziativa industriale europea che concentra l'attenzione sulla convergenza dei media, delle comunicazioni e dell'elettronica di consumo e dell’IT. Il 4° NEM Summit, che si svolge a Torino dal 27 al 29 settembre 2011, riunisce rappresentanti dei media elettronici e in rete provenienti dall'Europa e da tutto il mondo tra cui grandi aziende, PMI e start-up, istituzioni e centri di ricerca, associazioni industriali, gruppi ed enti normativi.

Comunicazione, creatività, responsabilità sociale dei media al TEDx di Roma il 30 settembre

Si tiene domani, al nuovo museo MIXXI di Roma, la conferenza del circuito TEDxTransmedia, per la cura di Nicoletta Iacobacci, esperta di crossmedialità dell'EBU e sotto il patrocinio dell'ente radiotelevisivo europeo. All'insegna della responsabilità sociale dei media, un folto gruppo di autori, consulenti, produttori, giornalisti di tutto il mondo discuterà delle nuove frontiere della narrazione oltre la linearità e dei singoli contenitori. La domanda cui cercheranno di dare una risposta riguarda il ruolo, gli effetti che il racconto della realtà attraverso una combinazione di media uni e bidirezionali può avere nell'assicurarci non qualche ora di effimero svago, ma un futuro migliore, più consapevole, sostenibile. Una lunga sequenza di interventi di dieci minuti, intervallati dalla proiezione di filmati estratti dagli altri convegni TED, che potremo seguire in diretta streaming sul sito del canale pubblico RAI 5, venerdì 30 dalle 11 alle 18 e oltre, con l'intervento conclusivo del celebre Joy Ito.


27 settembre 2011

Il crowdcasting di LDR lancia l'estensione radiofonica di un sito Web

Non so se è un modo di "fare la storia del broadcasting" come afferma il comunicato, ma è certamente una novità interessante. Grazie a una tecnologia che rende possibile una completa interazione con gli ascoltatori in materia di scelta dei brani (tecnologia che per una volta viene utilizzata anche in Italia, dal Radio Comando di Virgin del gruppo Finelco), una stazione radio di Fort Wayne, nell'Indiana, diventa uno dei primi esempi di "braccio hertziano" di un sito Web musicale. Fino a poco tempo fa WHPP (ex WJOE) metteva in onda un banale formato talk, con il pretenzioso slogan di "The Truth". Ora è tornata alla musica, più precisamente al genere hip-hop, ma invece di affidarsi ai DJ ha scelto di attivare una piattaforma di "crowdcasting", di radio partecipativa, che fa riferimento a un nuovo sito Web, Clickhop.com. Per accedere al sito si può utilizzare il proprio account Facebook, coinvolgendo così la cerchia degli amici, nell'ascolto come nella composizione delle playlist.
La softwarehouse che ha reso possibile questo interessante esperimento si chiama LDR, Listenerdrivenradio, una azienda fondata da un gruppo di consulenti, programmisti ed esperti del settore radiofonico. I suoi due prodotti sono LDR 1, il sistema (usato da Virgin Radio Comando, ma potrebbe essere inattivo in questo momento) che consente agli ascoltatori di scegliere i brani musicali da trasmettere in fasce orarie limitate; e LDR Takeover, che invece permette un completo controllo tramite una stretta integrazione con il Web e i social network Facebook e Twitter. Funzionerà? Dipende anche dal tipo di obiettivo che Oasis Radio Group, la proprietà di WHPP, si è prefissato. Il modello ibrido però ha un che di suggestivo. Il limite dei siti Web musicali come Pandora sta nell'ascolto mobile, che alla lunga può essere oneroso per chi si collega attraverso la rete cellulare. Con Clickhop si utilizzano computer e smartphone per partecipare alla scelta dei brani e magari scoprire qualche novità, ma la musica in sé arriva dall'autoradio. Un dubbio in questi casi mi rimane sempre: "partecipare", alla lunga, annoia. In attesa di un verdetto, ecco un YT che spiega il funzionamento del crowdcasting.



26 settembre 2011

EtherWaves e Tensilica: il processore per la radio digitale è riconfigurabile

Dopo oltre due anni dal mio ultimo post sull'argomento torna a farsi viva con un comunicato stampa della israeliana EtherWaves, una azienda che ha sviluppato una interessante (almeno sulla carta) architettura per le demodulazione software defined di tutti gli standard de facto per la radio digitale: DAB, DAB+, DMB, DMB SLS, DAB Data, DRM, MP4. Con il suo ClearSignal, EtherWaves si rivolge all'industria dell'automotive e dei System on Chip (SoC) con un ambiente che è stato adattato alla architettura per processori riconfigurabili - Dataplane Processing Unit - Xtensa, a sua volta realizzata da Tensilica. L'argomento è quanto mai complesso ma affascinante. Una introduzione non certo divulgativa ma relativamente semplice è in questo articolo sui microprocessori configurabili che ho trovato su uno dei siti Tensilica. A grandi linee l'approccio consiste nel superare le tradizionali architetture di calcolo DSP con set di istruzioni fisso, ma anche il processing effettuato a livello RTL (register transfer level), per esempio nelle FPGA codificate manualmente per applicazioni ad hoc. Xtensa in pratica mette a disposizione dei blocchi pre-configurati che il programmatore RTL assembla per ottenere qualcosa di funzionalmente molto simile a un processore DSP general purpose, mantenendo però le performance della logica cablata.
Un ambiente di sviluppo come ClearSignal chiude il cerchio fornendo un linguaggio che consente di adattare quei blocchi a diverse applicazioni in ambito DSP. Secondo il recente comunicato stampa EtherWaves numerosi clienti dell'automotive e sviluppatori di SoC hanno utilizzato ClearSignal e i prodotti Tensilica per le loro soluzioni di car entertainment, radio digitale e lettori multimediali. Uno dei vantaggi dei livelli di ottimizzazione raggiunti è che i componenti realizzati sono estremamente efficienti rispetto ai processori specializzati tradizionali e assorbono meno corrente, adattandosi così alle necessità di una industria di terminali sempre più leggeri e portatili. Bisognerà vedere quanto tutto questo riesca ad accelerare la capacità di produrre ingenti volumi di ricevitori per la radio digitale, a bordo dell'auto e tutti gli altri scenari d'uso. Vorrei soffermarmi sulle possibilità descritte nel comunicato EtherWaves, per esempio quella di demodulare l'audio di un canale DAB e contemporaneamente decodificare le informazioni T-PEG trasmesse da un secondo canale.
EtherWaves Expands Digital Radio Choice – Adds Support for Tensilica Dataplane Processor Cores

Mobile device designers now have additional choices for adding ClearSignal advanced Software Defined Radio (SDR) capability

TEL AVIV, ISRAEL and SANTA CLARA, CALIF. USA -- September 12, 2011-- EtherWaves, an acknowledged industry leader for Digital Radio Intellectual Property (IP) for cars and SoC (system-on-chip), and Tensilica, the leader in customizable dataplane processor IP cores, today announced the further expansion of the ClearSignal software-based DAB/DMB solution, by porting to Tensilica's Xtensa dataplane processor architecture. This addition meets EtherWaves' strategy of supporting leading chip architectures and continuously expanding the ClearSignal availability.
The new ClearSignal RF agnostic design broadens SoC designers' choice to immediately add Digital Radio capability to mobile devices, while keeping the required low power consumption. This ClearSignal implementation takes advantage of Tensilica's ConnX Vectra LX DSP Engine and other architecture optimizations for achieving a typical DAB channel reception at clock rates as low as 50 MIPS.
The new version implements all the broadcasting standards supported by ClearSignal: DAB, DAB+, T-DMB, DRM and in future DRM+, while exhibiting its renowned high performance.
"Tensilica cores and ClearSignal SDR-based Digital Radio match well in their quest and achievement of high performance radio reception," said Ben Gagin, EtherWaves CEO. "The successful porting to Tensilica's core follows our winning strategy to support the leading chip architectures, thereby offering additional flexibility to our customers," he added.
"Digital Radio is clearly the future of the radio market and we are delighted to have the opportunity to contribute with the rapid development of this new EtherWaves multi-standard solution," stated Larry Przywara, Tensilica's senior director of multimedia marketing. "This successful achievement proves that our architecture has the programmability and speed/power/efficiency necessary to help designers meet the high performance and cost-effectiveness requirements of modern Digital Radio receivers."
Tensilica's Xtensa dataplane processors can be customized for applications such as digital audio, baseband DSP, and many other functions that most general-purpose processor cores can't efficiently perform. By customizing the processor using Tensilica's automated process, designers can get the best combination of low power, high performance and efficiency for their designs.
The new ClearSignal version is available for licensing from EtherWaves, who also provides Digital Radio integration services for fast and cost effective implementation.

About ClearSignal
ClearSignal is a comprehensive software implementation for receiving and decoding Dual DAB / DAB+ / DMB / DMB SLS / DAB DATA / DRM / MP4 broadcasting, offering:

High scalability, such as:
simultaneous decoding of audio and data services
dual-tuner, capable of decoding simultaneously two similar or different systems, for example DAB+ and DRM (or DMB), or decoding audio from one DAB audio service while decoding TPEG(2) on a DAB data service
decoding DRM with background DAB
Seamless audio switch-over
when travelling between regions with different Digital Radio standards
when switching between different standards - FM Synchronization
Complete package, fully documented and accompanied by training, support, ATP and test materials.
Previous versions of ClearSignal have been used by Tier 1 automotive infotainment makers, deployed in high-end German and Italian automotive cars and used by innovative SoC manufacturers.
With the rapid introduction of powerful DSP in smartphones and automotive head-units, ClearSignal is committed to move forward on the roadmap for reducing customers' system costs and financial risks involved in maintaining stocks of dedicated ASICs.

About EtherWaves
EtherWaves develops and licenses Intellectual Property (IP) for Digital Radio receivers, focusing on the Automotive OEM and SoC market. Designed as pure software, EtherWaves IP enables the use of the powerful Software Defined Radio approach in the automotive and SOC markets for long term availability. In SOC designs, it enables a flexible mix of cores and silicon blocks, for fast development cycle, as well as low power consumption and cost-effective for the end-product. The company's ClearSignal technology enables high-quality, multi-standard Digital Broadcast reception. EtherWaves is a privately held company with headquarters in Israel. For more information, please visit us at http://www.etherwaves.com

About Tensilica
Tensilica, Inc. is the leader in customizable dataplane processor IP cores. Dataplane Processor Units (DPUs) combine the best capabilities of CPUs and DSPs while delivering 10 to100x the performance and can be customized using Tensilica's automated design tools to meet specific signal processing performance targets. Tensilica's DPUs power SOC designs at system OEMs and six out of the top 10 semiconductor companies for products including mobile phones, consumer electronics devices (including digital TV, Blu-ray Disc players, broadband set top boxes, digital still cameras and portable media players), computers, and storage, networking and communications equipment. For more information on Tensilica's patented, benchmark-proven DPUs visit www.tensilica.com.

Hype Machine Radio, la sapienza dei blog musicali diventa Web radio app

Se Music Mine è una guida alla musica emergente curata dai DJ professionisti della stazione indipendente KCRW, Hype Machine segue un approccio diverso, anche se il risultato è lo stesso: trasformare una informazione di tipo viral-sociale in un innovativo canale radiofonico musicale che raggiunge i suoi ascoltatori attraverso Internet. Hype Machine è un aggregatore di blog musicali fondato nel 2005 da Anthony Volodkin, uno studente del newyorkese Hunter College. Una risorsa composta da oltre 1.500 fonti autorevoli che genera automaticamente un flusso continuo di brani segnalati da altrettanti blogger specializzati. In pratica una stazione radio virtuale animata da 1.500 DJ.
Dopo una lunga attesa ora l'interfaccia di Hype Machine è stata trasformata in una app, Hype Machine Radio, per iPhone, purtroppo proposta a pagamento (questo vuol dire che non l'ho ancora provata). La app conserva tutte le funzioni che permettono di ascoltare e giudicare (a beneficio di altri lettori dell'aggregatore) i brani più interessanti. Secondo Evolver.fm, un osservatorio molto avanzato delle nuove formule di consumo musicale, Hype è una Pandora Radio basata sulle raccomandazioni degli intenditori più che sulle sensazioni di una community. Un indubbio plus della versione app di Hype Machine è la possibilità di ascoltare i brani anche in assenza di connessione mobile a Internet (Wi-Fi o 3G). Questa funzione però è disponibile solo per gli ascoltatori nel Regno Unito, evidentemente per gli accordi sui diritti musicali.
Hype Machine in effetti ha stretto un accordo con la berlinese SoundCloud per la distribuzione della sua musica su questa piattaforma di condivisione audio. Grazie a questo accordo, tra l'altro, le case discografiche e i gruppi che mettono in circolazione la loro musica attraverso i blog aggregati su Hype Machine, possono disporre di preziose statistiche in tempo reale. SoundCloud serve ad Hype Machine anche per ospitare uno show webradiofonico che mensilmente propone una selezione dei brani migliori.

Media Veneta Broadcast, smentita sui 1305 kHz

Christian Diemoz ha ricevuto una conferma per la sua ricezione di Media Veneta Broadcast su 1233 kHz. L'indirizzo per scrivere i rapporti è:
mediavenetabroadcast(at)libero(dot)it

La stazione chiude la sua email-QSL affermando:
«Riguardo le notizie da Lei comunicateci, relativamente alla fq 1305 khz, fanno parte della fantasia di alcuni.»
Questo sembrerebbe smentire ufficialmente la notizia pervenuta attraverso un commento in calce a un mio post - sulla attivazione di una seconda frequenza alternativa o parallela ai 1233. Notizia che era stata ribadita da un secondo commento contenente la segnalazione, stringata ma dettagliata, di una effettiva ricezione dei test su 1305 kHz. E' inevitabile che in un fenomeno per certi versi "ruspante" (che gli operatori non si offendano) ci possano essere segnalazioni e notizie che alla fine si rivelano farlocche. Questa potrebbe essere una di quelle. Ma anche no. Aiutatemi a capire chi ha ragione e a identificare chi sta trasmettendo su 1305 kHz monitorando anche questa frequenza. Vi pregherei però di corroborare le vostre segnalazioni con una registrazione.

Al Prix Italia la consacrazione delle Web Radio RAI

Con la consueta, nutrita serie di premi si è conclusa la scorsa settimana la 63esima edizione del Prix Italia. Intanto complimenti all'Istituto Barlumen per il riconoscimento ottenuto per la migliore opera originale con la rivisitazione fiabesca di Pollycino, di Gaetano Cappa e Marco Drago. Un bel debutto per Radio 24, che ha messo in onda Pollycino e ha partecipato per la prima volta al Prix. La lista completa dei vincitori si trova qui.
Dal mio punto di vista la grande novità di quest'anno è stato il ruolo di Web Radio 6, il canale solo Web che Radio RAI dedica alla programmazione culturale di archivio. L'emittente via Internet ha trasmesso in diretta gli eventi inaugurale e finale del Prix Italia, ma ha soprattutto curato la diffusione dei programmi vincitori delle passate edizioni. Trovate i dettagli e la possibilità di scaricare le registrazioni, curate da Mariù, sul forum di Radiopassioni.
Secondo il responsabile Bruno Socillo, che ha partecipato al convegno "La radio che cambia", le offerte "non lineari" di Radio RAI sono sempre più seguite. Nel primo quarto del 2011 i programmi radiofonici terrestri hanno generato un totale di 20 milioni di download di podcast e se Radio 2 fa la parte del leone con i suoi contenuti più "nazional-popolari" anche l'intellettuale Radio 3 produce qualcosa come un milione di podcast scaricati. Per i tre canali Web radio l'audience è ancora di nicchia, ma coinvolge comunque, ha precisato Socillo, «due o trecentomila persone al giorno, per ciascun canale» e funge soprattutto da laboratorio di sperimentazione di contenuti alternativi che potrebbe tradursi - varata l'infrastruttura DAB+ - in una offerta via etere originale ed esclusiva rispetto all'FM.
A proposito di "La radio che cambia", ho riversato l'audio dei vari interventi. Se come al solito avete pazienza con la qualità, potete ascoltarli qui:

Prima parte:

Seconda parte:

25 settembre 2011

Music Mine, infinito mosaico di buona musica scoperta da KCRW Los Angeles

KCRW, da Los Angeles (anzi per la precisione da Santa Monica), è una di quelle stazioni indipendenti ancora circondate da un alone mitologico. I suoi leggendari DJ prendono alla lettera la missione più tipica del loro mestiere: scoprire e rilanciare nuovi talenti musicali. Purtroppo per gli ascoltatori americani (e per tutti noi), stazioni come queste sono ormai in via di estinzione. Quasi tutte le altre si affidano a palinsesti ripetitivi, pesantemente condizionati da case discografiche interessate solo a promuovere quei pochi artisti capaci di fare cassetta. Meglio vendere qualche milione di dischi confezionati - magari con grande mestiere, non dico di no - da pochi nomi di grido che pochi esemplari di migliaia di artisti veri.
Per fortuna le KCRW del caso trasmettono ancora e grazie a Internet possiamo approfittare tutti della grande esperienza dei loro animatori. Se poi abbiamo anche la fortuna di possedere un iPad, ecco la nuova straordinaria app siglata KCRW, Public Radio Exchange, Roundarch e The Echo Nest (ho già parlato della piattaforma di "musical intelligence" sviluppata da questa startup nata dai massmediologi del MIT).
Music Mine, questo il nome della app nuova di zecca, si presenta come un elegante mosaico di decine e decine di musicisti "approvati" o addirittura lanciati da KCRW. Ciascuna tessera di questo mosaico continuamente aggiornato è collegata a una pioggia di clip audio, video, citazioni da blog, schede biografiche, nonché dall'immancabile pulsante per l'acquisto su iTunes. La navigazione attraverso l'elegante interfaccia touch è molto fluida e naturale, l'unico pulsante è una griglia in miniatura che permette di ritornare al mosaico di partenza. Da qui è facile zoomare verso un maggior livello di dettaglio, alla scoperta delle chicche musicali che si nascondono dietro fotografie e nomi. Molto ricco il repertorio di filmati di canzoni eseguite negli studi di KCRW. Non è il solito deposito social di brani consigliati dagli amici degli amici, ma una guida molto ragionata. Per questo vale la pena percorrerla. Ecco il video promozionale presentato dall'attore Mike O'Malley.

24 settembre 2011

Lingo iMini, un dongle FM e DAB+ per iPhone/iPad



Dopo iRis, il guscio-batteria che trasforma l'iPhone in un recevitore DAB+, Lingo introduce iMini DABGo, un dongle per il connettore di iPhone 4 e iPad che svolge la stessa funzione ed è accompagnato da una suite di app DAB GO! che finalmente permette di gestire l'ascolto di radio terrestri FM e DAB/DAB+ e Web radio, oltre che accedere a file mp3 e You Tube. Il prezzo del dispositivo varia tra i 72 e gli 89 franchi in Svizzera. E' un vero peccato che l'Italia sia così lontana, forse irrimediabilmente lontana, da una strategia DAB effettivamente percorribile. Purtroppo la crisi economica in cui versiamo, la scarsa regolamentazione del mercato radiofonico e - diciamolo - la miopia di molti operatori del settore, ci costringono a privarci di una infrastruttura alternativa all'FM in grado sicuramente di creare nuovi spazi di opportunità per l'evoluzione ibrida di questo mezzo. Amen.



Reti mobili autoadattative: si restringe il gap broacast-broadband

Splendida la serie di articoli che Stacey Higginbotham dedica sul blog GigaOM a una problematica che potremmo definire di "infrastruttura radiomobile cognitiva". Intervenendo a Torino nel dibattito sulla contrapposizione tra modelli broadcast e broadband, Tim Davie, responsabile Audio & Music della BBC, ha in pratica affermato che gli attuali vantaggi della trasmissione punto-multipunto che caratterizzano un approccio broadcast verranno prima o poi compensati dall'evoluzione tecnologica e architetturale delle reti punto-punto IP. Gli articoli della Higginbotham vanno proprio in questa direzione. L'esperta di GigaOM mette in evidenza le difficoltà che una rete cellulare pianificata ex ante e poco elastica ha nel rispondere a picchi di traffico diventati sempre più variabili. In qualsiasi rete costruita su nodi e antenne immutabili può capitare che una parte dell'infrastruttura non abbia niente da fare mentre alcuni punti diventano roventi per le richieste di capacità trasmissiva.
L'industria sta reagendo con tecnologie che consentono di introdurre elevate dosi di flessibilità e capacità "riconfigurativa". E' una soluzione basata su vere e proprie iniezioni di intelligenza di rete, contrapposte a strategie che aumentano la granularità (ma anche la complessità) di una rete attraverso l'inserimento di celle di dimensioni più piccole, le pico- o addirittura femtocelle.
La Higginbotham cita per esempio la startup israeliana Intucell, specializzata in algortimi di Self Optimizing Network. In pratica il software di Intucell riesce ad analizzare l'attività RF intorno alle stazioni base di una rete 3G e interviene in tempo reale variandone le capacità nei punti sottoposti a carichi più o meno intensi e riallocando le cosiddette risorse di backhaul, in pratica in bocchettoni che uniscono le antenne radio di una rete cellulare alla fibra che trasporta l'insieme dei dati.
Se Intucell offre una soluzione puntuale, due colossi infrastrutturali come Alcatel-Lucent e il suo concorrente Nokia-Siemens rinnovano radicalmente in senso cognitivo le loro offerte. Le nuove soluzioni si chiamano, rispettivamente, lightRadio (Alcatel-Lucent) e Liquid Net (Nokia Siemens Network). Le reti mobili si stanno in pratica adattando alla rapida espansione e al cambiamento degli stili di comportamento dei loro utilizzatori, alla crescita geometrica dei terminali per la Internet mobile. L'autoottimizzazione e l'adozione di nuovi protocolli orientati ad applicazioni di datacasting e multicasting ci porteranno inevitabilmente verso la realtà descritta da Tim Davie. Secondo il manager BBC il tempo necessario si misurerà in almeno dieci-quindici anni, ma queste previsioni sono difficili. Tecnologicamente potremmo arrivarci molto prima.

23 settembre 2011

SDR a conversione diretta, Excalibur Pro e AFEDRI

Il mercato delle apparecchiature di software defined radio amatoriali ha circa cinque anni di vita. Un periodo piuttosto lungo per il mondo dello sviluppo di soluzioni hardware e soprattutto software. Un lasso di tempo che ci permette di parlare di piena maturità del settore, senza incidere sulla vitalità di un insieme di sperimentazioni e proposte che include anche molti progetti open e una scelta di piattaforme professionali accanto a soluzioni estremamente entry-level. In questi giorni sono arrivate le notizie relative a due nuovi front end per la ricezione SDR, uno di alto livello, l'altro di fascia media a un prezzo decisamente interessante che arriva da Israele (lo ha scoperto Aldo Moroni). Entrambi appartengono alla categoria dei sistemi a direct sampling: la banda da ricevere viene campionata nel suo insieme convertita e l'estrazione della banda base non avviene con il metodo della media frequenza "near-zero" ma applicando (molto spesso in logica cablata FPGA, facilmente ottimizzabili) algoritmi di decimazione e filtraggio della famiglia CIC, Cascaded Integrator-Comb. Nel primo caso dal front end SDR si ottiene una uscita analogica in quadratura (segnale I/Q) che va in qualche modo acquisita e rielaborata, in genere attraverso la scheda audio di un pc. Nel secondo si ottiene invece una uscita I/Q completamente digitale e la demodulazione avviene con algoritmi DSP. Il vantaggio di questo secondo approccio è che la larghezza di banda in fase di demodulazione può essere molto ampia, indipendentemente dagli ingressi della scheda audio e dalla sua qualità complessiva.
Le novità di cui parlavo arrivano dall'australiana Winradio, con la nuova versione Pro della SDR a conversione diretta WR-G33DCC Excalibur. Il sito Winradio non riporta ancora alcuna informazione di prezzo per Excalibur Pro, ma il radioamatore e DXer tedesco Nils Schiffhauer ha già pubblicato alcune prove preliminari (le trovate qui con i riferimenti ai filmati YT caricati da Nils).




La versione potenziata di Excalibur, uno dei più agguerriti concorrenti della radio SDR made in Italy Perseus, è in grado di acquisire e registrare su disco addirittura 4 MHz di banda HF. Sulla finestra di ricezione si possono effettuare tre diverse demodulazioni in simultanea, in pratica questo equivale a poter seguire in tempo reale tre frequenze diverse.

L'altra novità è stata realizzata da Alexander Trushkin, 4Z5LV, un russo emigrato in Israele. E' un front a basso costo (159 dollari) che tuttavia non necessita di una scheda audio per la demodulazione. Una versione HF copre fino a 30 MHz, ma togliendo un filtro passa basso e rinunciando a un tasso di campionamento elevato si possono ricevere i 144 MHz. La conversione diretta non viene realizzata in FPGA ma tutto il front end si basa su chip della Texas Instruments, AFEDRI8201, che implementa al suo interno gli algoritmi CIC. Trushkin si è ispirato per il suo lavoro a un progetto appunto di cinque anni fa (AFEDRI è un vecchio chip, ancora disponibile ma sviluppato nel 2005) dal radioamatore finlandese Juha Niinikoski OH2NLT. Trovate una documentazione abbastanza ampia su AFEDRI a questo indirizzo.
Con il progetto a conversione diretta di Trushkin si possono utilizzare programmi Win e Linux come Winrad e i suoi vari derivati o Linrid. A tale proposito segnalo che proprio in queste ore Sandro Sfregola ha rilasciato una nuova versione gratuita della sua personale reinterpretazione di Winrad, WR+. La versione 1.06 oggi rilasciata sul sito di Sandro dovrebbe essere proprio l'ultima prima del debutto della nuova applicazione SDR commerciale che Sandro dovrebbe rendere disponibile più o meno a novembre.

La radio cambia anche se il DAB non parte

Il problema più complesso dei cronisti delle tecnologie consiste nel rendere potabile la narrazione di un futuro che stenta a trasformarsi in presente. Radiopassioni si avvicina al sesto anno di vita e in tutto questo tempo si è soffermato centinaia di volte sulla questione della radio digitale dei suoi pro e contro, delle sue infinite "sperimentazioni", dei suoi lanci e rilanci, a volte dei suoi fallimenti. Ogni volta si cerca di trovare qualche nuovo spunto, ma oggi alla conferenza "La radio che cambia" organizzata dal Prix Italia a Torino l'impresa è davvero ardua.
La colpa non è degli organizzatori, riusciti a radunare un gruppo di relatori italiani e stranieri di eccezionale livello. Il vero imputato è l'immobilismo ormai patologico della radio numerica in Italia, estenuante come il finale interminabile del primo atto di un melodramma di un autore minore giustamente dimenticato.
È una situazione paradossale, che impedisce di fare in Italia una efficace comunicazione tra i potenziali consumatori di un mezzo - la radio modulata in digitale - che necessita di infrastrutture in buona misura tutte da realizzare. Fatto che nell'era di Internet è già abbastanza controverso. Molto più convincente appare un serio ragionamento sulla proposta di Cridland: puntare subito tutto su una radio diversa, sfruttando la possibilità di inserire preziosi metadati nei flussi RDS dell'FM per realizzare efficaci mashup tra programmi radiofonici e siti Web fissi e soprattutto mobili. Guardatevi il filmato della sperimentazione realizzato nei laboratori RAI del CRIT di Torino con il sistema RadioDNS, al quale la RAI ha ufficialmente aderito. Nel video potete vedere le informazioni visuali trasmesse verso le radio digitali Pure Sensia e Revo Axis, ma anche verso la radio FM di uno smartphone Android (c'è anche un Chumby One che però viene utilizzato solo come visore di slideshow non avendo una sezione FM compatibile con RadioDNS) attrezzato con il software della canadese CRC. Sono davvero bravi i tecnici del laboratorio CRIT, tra i quali Paolo Casagranda che sta parlando con me nel filmato. I test si basano sui metadata RadioDNS trasmessi sulla frequenza FM di Radio 2 di Torino, i 95.6, che servono per attivare nel dispositivo ricevente l'accesso alla intranet RAI che serve i contenuti. C'è anche un esempio di come si potrebbe arricchire un player che accede agli stream Web della RAI con informazioni di EPG e visuali.



Una conferenza del genere si può capire solo nel contesto internazionale del Prix Italia, è sempre un grande piacere ascoltare il futurologo della radio James Cridland parlare di radio ibrida, di integrazione tra contenuti audio e informazioni multimediali del Web, di interfacce utente, di guide elettroniche alla programmazione radiofonica. Anche la storia del DAB+ australiano raccontato da Joanna Warner di Commercial Radio Australia riesce sempre a essere avvincente (bellissimo il riferimento alle stazioni popup e event related, o ai canali sponsorizzati che si possono inserire nei multiplex di questo sistema digitale). Ma l'ennesimo racconto di quello che in Italia "sta per avvenire" non riesco a farlo. I lettori di RP sanno benissimo che cosa si può fare con il DAB, ma sanno anche che gli acquirenti degli apparecchi digitali - che un fornitore come Pure sta importando e promuovendo anche da noi - corrono il serio rischio di non poter ascoltare un singolo segnale DAB nella loro zona di residenza.
Ho trovato molto pragmatici i due interventi di Tim Davie, della BBC, e David Kessler, consulente del governo francese per i progetti di radio digitale. Presentando l'incredibile offerta DAB del Regno Unito (dove l'ascolto sfiora ormai il 18% del totale e il canale culturale di archivio DAB 4Xtra genera una crescita del 60% di audience quando va a sostituire il canale talk Radio 7), Davies ha raccolto in pieno l'esortazione che ha fatto da leitmotiv dell'evento: il digitale ha bisogno di contenuti originali, esclusivi e abbondanti. Ha anche ammesso molto candidamente che è del tutto possibile che un giorno il modello broadband, la distribuzione di contenuti radiofonici su reti IP, vincerà sul modello broadcast. Ma ci vorranno ancora dieci o anche quindici anni e nel frattempo la radio digitale o ibrida può dare moltissimo.
Tim Davie della BBC ha fatto una importante premessa alla sua presentazione, affermando che il successo dei servizi di radio digitali nel Regno Unito sono anche merito del sostegno ricevuto a livello politico e governativo. Sostegno che secondo Mike Mullane dell'EBU verrà cercato dall'organismo radiotelevisivo europeo il mese prossimo a Bruxelles, durante i due giorni della EBU Digital Radio Conference (11-12 ottobre) organizzata quest'anno addirittura nella sede del Parlamento comunitario. La radio digitale nel Regno Unito e altrove è una strategia di sistema, che ha il ragionevole obiettivo di portare allo spegnimento della infrastruttura precedente, per ovvie questioni di politiche anti-spreco (è per questo che vengono fissate delle possibili date di switchoff, mantenere l'FM e il DAB sarebbe da pazzi).David Kessler, al contrario, ha fatto chiaramente capire che il digitale radiofonico in Francia, per ora non parte e forse dovrà aspettare a lungo. Manca una delle motivazioni più forti della tv numerica: rompere l'oligopolio che per anni ha tenutto freno in Francia allo sviluppo di una offerta televisiva ampia e diversificata. E mancano soprattutto le risorse finanziarie, nel pubblico come nel privato, anche perché in Francia la crisi del mercato pubblicitario ha colpito duramente la radio oltre che i giornali.
In Italia non ci può essere niente del genere. A parte la nostra patologica incapacità a dotarci di un minimo di politica industriale, l'unico sistema ammesso nella testa del nostro governante è la strenua difesa dell'oligopolio televisivo. Difesa che ha portato al paradosso di una televisione digitale terrestre che ovunque porta a una scelta più diversificata mentre da noi sta conducendo inesorabilmente alla morte delle televisioni locali. Il responsabile del progetto di radio digitale in RAI WAY, Giuseppe Braccini, ha riproposto al Prix Italia uno spot che ho sentito in tutti gli altri incontri precedenti. Un discorsetto commerciale molto sensato ma anche molto irrealistico. La radio digitale non è mai partita in Italia - ha detto Braccini - perché fino al 2006-2007 era un sistema pensato per nazioni europee dotate di offerta mediatica normale e ben regolata, tutto il contrario della situazione anomala e selvaggia del nostro etere FM. Poi, ha proseguito Braccini, sono arrivate le codifiche del DAB+ e la possibilità di accogliere molti più operatori. RAI WAY ha deciso di portare avanti una strategia di implementazione rivestendo i panni di capofila di una rete condivisa. Il braccio infastrutturale della RAI (sempre che non venga ceduto) non lo fa per beneficenza, agisce in questo modo con l'idea di rivendere la capacità installata, non tanto ai network privati (che sul DAB continuano a essere molto scettici considerata la duplicazione dei costi trasmissivi resa forzata dalla lunga convivenza tra FM e DAB) quanto agli operatori regionali e soprattutto locali. «Il nostro messaggio è semplice: per una somma che può essere di mille euro al mese vi diamo 100 kilobit di banda DAB+, 64 per i contenuti audio e altri 40 circa per le informazioni digitali che servono per potenziare l'offerta.»
Ripeto, è un discorso più che sensato in condizioni normali. E allora perché questo benedetto DAB+ non parte mai? I ricevitori ci sono e persino le case automobilistiche (al convegno del Prix Italia c'era Candido Peterlini, direttore infotainment della Fiat che ha annunciato i primi modelli della casa automobilistica torinese (?) con DAB+ integrato nel cruscotto a partire dal 2012) si stanno impegnando per equipaggiare con le radio DAB+ le autovetture nuove.
Il problema in Italia è di natura politica ed economica. Sembra incredibile ma sul DAB ci sono ancora discussioni sulla ripartizione delle frequenze tra radio e tv, discussioni che si faranno ancora più aspre ora che sono state vendute ai telefonici le frequenze degli 800 MHz e ci si appresta a ridistribuire il dividendo digitale. Finché questo sarà un posto ossessionato dal controllo dei canali televisivi non sarà mai possibile fare chiarezza. Ma anche ammettendo di riuscire a sbloccare la situazione politica e regolamentare, resterebbe la questione dei costi della nuova infrastruttura DAB, delle risorse da destinare al supporto di una radiofonia pubblica e commerciale a doppio regime, analogico e digitale, chissà per quanti anni. Ve la immaginate l'ERT, l'ente radiotelevisivo greco che si fa capofila di un progetto di digitalizzazione della radio oggi? Vi siete chiesti perché tra le nazioni in cui la radio digitale semplicimente non parte ci sono Irlanda e Grecia? E ritenete possibile che un'Italia da molti considerata attendibile candidata al default del debito nazionale, costretta a inanellare una manovra dopo l'altra per cercare di dare respiro a titoli di stato sempre più deprezzati, si metta ad appendere sui tralicci dei trasmettitori DAB? Siamo seri.
Per il momento l'unica alternativa concreta alla radio digitale intesa come modulazione numerica è la radio ibrida nata dal connubio tra FM e Internet. Che senso ha per esempio perseguire obiettivi di creazione di servizi di infomobilità basati su informazioni TPEG trasmesso via DAB quando è perfettamente possibile raggiungere gli stessi obiettivi sfruttando l'RDS per i metadati e la rete 3G per le informazioni sul traffico? Perché invece di continuare a trascinare penosi discorsi di condivisione di frequenze radiotelevisive in banda III non ci si siede a un tavolo per mettere un po' d'ordine in uno spettro FM caratterizzato da enormi sprechi di potenza, duplicazioni di frequenze, contenziosi tra editori e totale esclusione di possibili nuovi entranti?

21 settembre 2011

Digital & Radio Communications, SDR in Alto Adige


Con l'autunno torna l'imperdibile appuntamento con la radio "software-definita" a Renon, sopra Bolzano. Gli incontri con la "crême" italiana della progettazione SDR, organizzati da Maria Silvia Mattei per l'associazione I-Link, si tengono come sempre presso il soggiorno alpino ANA di Costalovara, sabato 1 e domenica 2 ottobre. Quest'anno per la tredicesima edizione sarà presente anche Sandro Sfregola, speriamo per presentare il suo nuovo programma di demodulazione digitale. Ma si parlerà anche di Perseus in rete e di ADS-B!



La radio che cambia si incontra a Torino

A Torino, domani mattina, in occasione del Prix Italia, proprio sotto la Mole e nel piccolo ma suggestivo Museo della Radio nella sede RAI di via Verdi, si tiene il convegno La radio che cambia. Io ci sarò.








Convegno
LA RADIO CHE CAMBIA
Giovedì 22 settembre 2011
RAI, Museo della Radio, Via Verdi 16
(h 9.30 – 13.30)
(aggiornato 8 settembre 2011)
In collaborazione con Radio Rai e Rai Way

La radio continua ad essere uno dei media più popolari, malgrado l’esponenziale sviluppo di Internet negli ultimi 10 anni. Le nuove piattaforme di diffusione offrono alla radio digitale la possibilità di evolvere e quindi di adattarsi meglio alla concorrenza sia del Web che degli altri media digitali. Questa evoluzione sarà in primo luogo editoriale, ma permetterà sicuramente anche lo sviluppo di nuovi modelli economici. Il flusso sonoro potrà essere arricchito con informazioni complementari e/o supplementari che permetteranno un utilizzo più flessibile e attraente del mezzo. La radio digitale terrestre di ultima generazione (standard DAB + o DMB e i dati associati previsti da questi standard) o la rete Internet (DNS Radio) permettono la diffusione di queste informazioni. Anche se la componente sonora continuerà a ricoprire un ruolo fondamentale nella comunicazione radiofonica, le foto, le immagini in movimento, i grafici, le mappe e i testi permetteranno di arricchire i programmi e creare nuovi formati editoriali. La radio visione faciliterà anche la fruizione di beni culturali tra cui gli spettacoli e le visite ai luoghi d’arte.
9.30 - Saluti
Giovanna Milella, Segretario Generale Prix Italia
Eva Hamilton, Presidente Prix Italia
Apertura dei lavori
Bruno Socillo, Direttore Radio Rai
Stefano Ciccotti, Amministratore Delegato Rai Way
Introduzione: la radio che cambia
Albino Pedroia, Augusto Preta, IT Media Consulting
10.15 Parte I - LE ESPERIENZE
Modera:
Andrea Borgnino, Responsabile Progetto Archivi Audioteca Rai e Webradio (già Project Manager of EBU New Radio)

Esperienze
· BBC : La radio visione
Tim Davie, Direttore Audio e Musica BBC
· Radio France Internazionale : I dati associati dei programmi
Bruno Tézenas du Montcel, Directeur des Technologies et des Systèmes d’Information, Radio France Internationale
· RadioDNS - Hybrid Radio
James Cridland, Segretario RadioDNS (Regno Unito)
· Unione Europea di Radiodiffusione (EBU) - L’analisi e le proposte
Michael Mullane, Direttore di News, Sport e New Media, Radio Dept.

11.45 Parte II - LE PROSPETTIVE
Tavola rotonda
Modera
Enrico Pagliarini, Giornalista e conduttore del Programma “2024”, Radio 24

Interventi

Giuseppe Braccini, Responsabile Progetto Radio Digitale Rai Way
David Kessler, Responsabile del Rapporto sulla Radio Digitale Terrestre in Francia, incaricato dal Primo Ministro (Francia)
Joan Warner, CEO Commercial Radio Australia (CRA)
Paul Smith, General Manager Pure (Regno Unito)
Candido Peterlini, Direttore del Product Concept Infotainment, Fiat Group

Arbitron, nell'auto la radio è ancora regina

Arbitron, che negli Stati Uniti misura le audience radiofoniche, ha appena pubblicato un interessante studio svolto in collaborazione con Edison Research e Scarborough Research su un campione di 1.500 automobilisti. Obiettivo dell'indagine, effettuata lo scorso luglio, era individuare le offerte mediatiche "in car" preferite da chi guida l'auto o viaggia a bordo di essa. Una analoga inchiesta era stata condotta nel 2003 ed è divertente osservare l'esplosiva crescita della "biodiversità" con cui il vincitore di allora e di oggi - la radio in onde medie e modulazione di frequenza - viene messo a confronto. Rispetto a otto anni fa la radio è sicuramente in calo, ma mantiene il primo posto nella classifica dei media più utilizzati. Ma se nel 2003 era in corsa contro il lettore CD, il cellulare e poco altro, oggi la radio è solo una tra sedici alternative individuate da Arbitron. Non stupisce troppo vedere che la concorrenza ha eroso dodici punti percentuali secchi di popolarità: nel 2003 la radio era il medium primario per il 96% di guidatori e passeggeri; nel 2011 lo è per l'84%. I 12 punti persi sono andati tutti a vantaggio dei lettori di Cd, vetusti ma primari per il 68% dei consumatori mediatici, contro il 56% del 2003. Dopo i due leader, una pletora di dispositivi e servizi che vede in discreta posizione un nuovo arrivato come la radio satellitare di Sirius XM (8%) e persino gli streaming musicali (ricevuti via cellulare) di Pandora (un lusinghiero 6%). Solo il 2% ascolta primariamente la radio digitale terrestre di HD Radio, segno che la tecnologia non riesce proprio a fare breccia.
La radio convenzionale perde colpi soprattutto tra i giovani e tra i rispondenti che affermano di non essere semplici "utenti", ma veri e propri "innamorati" delle loro tecnologie preferite. Qui la classifica si rovescia in modo quasi speculare. L'amore per il mezzo riguarda in primo luogo la radio satellitare, poi l'audio mp3 e al terzo posto gli audiolibri, un "genere" che qui in Italia non riesce a prendere piede. Molto buono il posizionamento di HD Radio, amata dal 37% dei rispondenti. Forse il dato più significativo è quello che riguarda il mezzo considerato essenziale, irrinunciabile. In una domanda da cose da conservare sull'isola deserta, emerge che solo il 51% delle persone si terrebbe la radio se dovesse rinunciare a tutti i mezzi tranne uno. Nel 2003 però erano il 71%.
Per rimediare alle cifre che denunciano una perdita di consensi Arbitron deve inventarsi un "indice di passione". Moltiplicando la percentuale ottenuta con la domanda sui mezzi preferiti (alta per la radio) per quella che riguarda invece le tecnologie più amate (dove la radio si comporta proprio male), si individuano gli utenti più "appassionati". In questo modo la radio risulta ovviamente il mezzo con la più alta percentuale di utenti appassionati (il 23%), seguita da Cd e lettori mp3.
Insomma, come tutti i sondaggi anche questo sembra un po' pilotato dal committente (la conclusione per esempio è che fare pubblicità sulla radio conviene moltissimo), ma è sempre interessante osservare l'andamento di certe tendenze. Lo studio, intitolato "The Road Ahead", si può scaricare a questo indirizzo. L'interesse riguarda anche le strategie di Arbitron, che sta sempre più potenziando i suoi strumenti analitici per adattarsi ai nuovi stili di vita mobili. L'ascolto della radio in automobile non è certo una novità, ma al di là dell'auto i nostri consumi mediatici avvengono sempre più in contesti esterni all'abitazione, dove in genere è più facile far intervenire gli strumenti di misura. A fine luglio, Arbitron ha annunciato l'acquisto di una azienda specializzata finlandese, Zokem, che sviluppa soluzioni di misurazione destinate a rilevare l'audience dei dispositivi mobili. Oggi questa azienda si chiama Arbitron Mobile e a differenza della casa madre è basata in Europa, dove ha già acquisito diversi clienti. Un passo importante per un brand molto americano che potrebbe andare a caccia di nuove opportunità anche in nazioni come la nostra (e ne abbiamo bisogno).

ZOKEM IS NOW ARBITRON MOBILE
July 28, 2011

Finnish research & technology company becomes new Arbitron division;
Expands Arbitron technology portfolio and global footprint

Helsinki, Finland; July 28, 2011 – Arbitron Inc., (NYSE: ARB) announced today that it has acquired Zokem Oy, a Finland-based mobile audience measurement and analytics firm for a payment of approximately $11.7 million in cash at closing with possible additional incremental cash payments through 2014 of up to $12 million based on future financial performance.
Zokem provides custom and syndicated mobile research panels, plug-and-play mobile media measurement tools and software building blocks for mobile device tracking to the leading companies in the marketing research, wireless, Internet, media and marketing industries.
Through its proprietary and passive mobile application, Zokem customers can track and interpret consumer use of mobile devices and media. The technology also provides information on network performance and effectiveness of mobile ad campaigns. Zokem currently operates panels in 14 global markets and has relationships with a number of the largest mobile industry participants around the world.
Zokem will operate as Arbitron Mobile, a new division of Arbitron Inc., which will be led by Dr. Hannu Verkasalo, Zokem founder and CEO, and will report to Sean Creamer, executive vice president, U.S. Media Services for Arbitron.
“To better position themselves in the global mobile marketplace, advertisers, content providers and mobile operators are more eager than ever to understand how consumers are using mobile devices,” said William T. Kerr, president and chief executive officer, Arbitron Inc. “The acquisition of Zokem enhances our capabilities in the mobile audience measurement arena and provides Arbitron with valuable new resources for our growing cross-platform initiatives.”
“Arbitron’s expertise in survey methodology, its currency panels for media measurement and its established sales channels are a tremendous complement to Zokem’s mobile technology, mobile expertise and international footprint. We will be in a strong position to capitalize on these assets while continuing to work with our existing partners,” said Hannu Verkasalo, founder and chief executive officer, Zokem Oy. “We are already delivering unique and valuable insights to advertisers and media buyers around the world who want a better understanding of how consumers rely on their mobile devices and services. Arbitron Mobile is now better positioned to enhance and expand these insights. For Zokem’s management, employees, customers and investors, this acquisition is a welcome step forward”.

About Zokem

Zokem is a market leader in next-generation mobile analytics, offering a 360˚ view of the mobile consumer through passive on-device measurements. With 10 years of experience from the field, Zokem has been growing due to rapid adoption of mobile devices such as smartphones and tablets with an accompanying shift of ad dollars to mobile advertising. Zokem conducts custom research projects for product development, consumer insights and benchmarking purposes and operates opt-in mobile research panels in 14 major markets globally. Zokem partners with the top firms in the field, including China Mobile and Nokia Siemens Networks, to interpret the world’s fast growing mass medium – mobile. Zokem has offices in Espoo, Finland as well as sales representatives in London, Paris, New York City and Singapore.

20 settembre 2011

Bloomberg Radio+, dalle onde medie all'iPhone

E' estremamente efficace Bloomberg Radio+, la nuova app per iPhone rilasciata ieri da Bloomberg Radio, network finanziario del circuito Bloomberg che ha la sua stazione principale a Manhattan, su 1130 kHz (ascoltabile qui in Italia). Oltre alla diretta e a tutti i principali programmi on demand si possono visualizzare notizie e grafici in tempo reale. Sullo sfondo della videata il classico "ticker" con i titoli di Borsa è personalizzabile e scorre continuamente mentre si ascolta la radio live o i contenuti registrati (che si possono salvare in una libreria). Non è la televisione, ma ci va molto vicino pur restando discreta e radiofonica. Non vi dico la commozione dopo che ho visto la videata di apertura: il microfono di Bloomberg Radio con l'etichetta dei "1130 AM": un ponte gettato su un secolo di tecnologie mediatiche.

17 settembre 2011

Media Veneta passa da 1233 a 1305 kHz?

Un commento appena arrivato in calce al mio post sulla ricezione di Media Veneta 1233 kHz in Liguria e su altre emittenti italiane low power in onde medie attive in queste settimane, annuncia l'imminente avvio di test sulla frequenza di 1305 kHz.

Uomini radar fai-da-te: ricevitori ADS-B a basso costo


Conscio dell'attenzione che periodicamente questo spazio sin troppo eclettico dedica al monitoraggio delle comunicazioni dati finalizzate al controllo del traffico aereo, l'amico lettore Giorgio C. torna sull'argomento ADS-B (Automatic Dependent Surveillance Broadcast), trattato qui altre volte, segnalandomi di aver acquistato un ricevitore-decodificatore per questo sistema di tracciamento montato a bordo dei velivoli civili. L'ADS-B opera su frequenze convenzionali, per esempio i 1090 MHz, comunicando alle torri di controllo, a intervalli regolari e frequenti, la posizione geografica e altri parametri di volo. Pur essendo un sistema assolutamente professionale, l'ADS-B ha il suo bravo pubblico di fedeli hobbysti che sorvegliano le sue frequenze con opportuni dispositivi e software, per divertirsi a mappare il traffico aereo che attraversa i cieli sopra la loro testa. Per il monitoraggio amatoriale dell'ADS-B esistono in commercio apparecchi commerciale abbastanza economici (si va dalle 200 sterline della soluzione RadarGadgets alle 500 circa di SBS-3 della Kinetic Avionic). Da bravo segugio Giorgio ha seguito le tracce delle diverse sperimentazioni hardware e software open source e si è procurato, con una spesa ancora più modesta (circa 75 euro), un microricevitore ADS-B realizzato da un radioamatore bulgaro, Miro LZ2RR, attraverso il sito Web del costruttore. Anche questo dispositivo occupa le dimensioni di una chiavetta USB e secondo Giorgio funziona molto bene. Inoltre microADSB-USB è compatibile con i vari software di decodifica e visualizzazione su mappe disponibili in genere per piattaforma Windows, come PlanePlotter e ADSBScope. Per il disegno di microADSB-USB Miro sembra essersi ispirato a progetti come miniADSB, un clone delle piattaforme commerciali retroingegnerizzato da radioamatori tedeschi.
Come ho scritto prima, gran parte del software utilizzato per la decodifica e la visualizzazione su mappe lavora sotto sistema Windows, ma Giorgio - anche lui cultore del Mac - afferma che è possibile aggirare in parte il problema procurandosi un altro software Windows molto interessante, Virtual Radar Server. Quest'ultima è una applicazione Microsoft .Net sviluppata da un gruppo britannico, che trasforma il pc collegato a un ricevitore ADS-B in un server di un interessante mashup radaristico basato su Google Maps e accessibile con qualsiasi browser, su Mac e persino iPad. Una pagina test di Virtual Radar Server è operativa da una postazione che sorveglia il traffico aereo sopra l'affollato aeroporto londinese di Heathrow. In tempo reale vengono visualizzati su una mappa Gmaps tutti i voli in transito, partenza o arrivo, con le informazioni sugli operativi e le quote.

16 settembre 2011

Soundtap, la vostra" guida al meglio dei programmi radio

Una percentuale molto significativa di ascoltatori della radio è probabilmente concentrata su determinati network o stazioni, che sanno come fidelizzare audience di grandi dimensioni, magari per raggiungere i loro legittimi obiettivi pubblicitari. C'è però anche una parte sicuramente più modesta di pubblico che ama selezionare i programmi radiofonici da ascoltare, alla ricerca di generi letterari o musicali, di specifiche notizie o commenti, di contenuti di servizio. Internet ha sicuramente agevolato questa categoria di ascoltatori più esigenti, moltiplicando le opportunità di ascolto dei programmi preferiti, specie per chi riesce di seguire canali radiofonici in più lingue. Ma come si sa, se il Web amplia a dismisura il cosiddetto outreach, le possibilità di accesso, tende anche a rendere particolarmente complessa l'individuazione e la selezione.
Il progetto Soundtap va proprio in questa direzione: aiutare gli appassionati di programmi radiofonici lasciando che siano gli altri ascoltatori a fare da apripista e comunicatori. Il classico modello social applicato al problema delle guide-programmi in ambito radiofonico. Un problema che Internet, fra stazioni radio in streaming, Web radio e podcasting, ha reso particolarmente intricato. Soundtap è stato fondato da Handan Selcuk, Trip Sweeney e Sujay Vennam, una sede in University Avenue a Palo Alto (a pochi blocchi dai miei parenti!) e una esperienza maturata con progetti abbastanza simili: CollegeRadioMap, un mash up che geolocalizza le stazioni comunitarie e universitarie americane, e RadioCollective.org, più orientato alle radio "indie" a vocazione non commerciale.
In campo televisivo la varietà di scelta e le dimensioni dell'audience giustificano la nascita di una industria editoriale delle guide programmi, cartacee o elettroniche che siano. Per la radiofonia indipendente raccontata da Soundtap le cose sono molto diverse, il pubblico è di nicchia, il fattore pubblicitario assente e quindi l'unico modo per realizzare una guida attendibile consisteva nel reclutare proprio la partecipazione di chi ascolta. Una guida "human powered", come recita lo slogan ufficiale.
Iscrivendosi a Soundtap si ha la possibilità di segnalare con un like una stazione o uno specifico programma. Il software incrocia i dettagli relativi all'ora di messa in onda e crea ogni volta un collegamento diretto allo streaming del programma segnalato. Un incrocio tra player, catalogo e guida composta dai lettori. Sulla videata di apertura compare sulla sinistra una lista dei programmi in onda in quel momento, eventualmente selezionabile per genere. Ciascun programma è contrassegnato dal numero di "mi piace" e da una breve descrizione visualizzata sfiorando il titolo del programma con il mouse (ma ci sono anche simboli riferiti ai palinsesti delle singole stazioni, alla URL del programma o della stazione e molti altri dettagli) e cliccando sul pulsante play può essere ascoltato in diretta streaming. Nel riquadro accanto vengono visualizzati gli utenti che sono collegati a una specifica stazione, con il loro profilo che riporta il numero di stazioni o programmi già segnalati. Un pulsante permette di lanciare lo streaming di un programma in modo random.
Il sito è concentrato sul fenomeno delle radio universitarie e comunitarie degli Stati Uniti, ma come potete immaginare il modello potrebbe funzionare ovunque, Europa e Italia incluse. Il software potrebbe essere farcito (e non escludo che lo sarà nel prossimo futuro) di altre funzioni social, una chat, l'integrazione con Facebook, un forum, un registratore e naturalmente si potrebbe estendere il discorso ai podcast e ad altri generi di emittenti.

Soundtap.com Launches New "Human Powered Radio" App

Palo Alto, CA September 14, 2011

Wednesday, September 14, 2011
Soundtap launches an interactive website for discovering non-commercial radio shows.

Soundtap.com, a crowd sourced guide to independent radio, today announced the launch of its new social platform. The site features live streams and profiles of hundreds of stations and shows alongside a real-time chat and activity feed on each page. Soundtap aims to revitalize non-commercial radio by promoting listener participation and bringing attention back to individual radio shows.
"There is an incredibly rich variety of programming in college and community radio that is largely overlooked," said Sujay Vennam, Soundtap co-founder. "Many people are tired of the repetition they hear on commercial radio and automated playlists but don't realize that they have access to thousands of interesting DJs who volunteer at independent radio stations around the world. Soundtap harnesses the power of community moderation to make these shows more accessible."
Soundtap's schedule already features over a thousand commercial-free radio shows, all added by listeners. Users can add shows from any of the three hundred stations in Soundtap's database or suggest non-commercial stations to be added. To facilitate exploration, stations and shows can be filtered by genre or sorted by popularity. In addition to live streams, many "most liked" shows are available for on-demand or offline listening. Activity feeds on each profile page allow listeners to chat and follow each other and DJs can update their show schedule, get feedback, and interact with listeners directly on the site. Soundtap also brings different radio shows into the spotlight each week with exclusive interviews with the hosts.

About Soundtap
Handan Selcuk, Trip Sweeney and Sujay Vennam co-founded Soundtap after seeing the great potential and complexity in the dynamic world of independent radio. The team received funding for the project after working on CollegeRadioMap.com and RadioCollective.org, the predecessor to Soundtap. All three founders are involved at their local independent radio stations.